L’integrale secondo Liguori: quando la pasta racconta una nuova storia

a cura di:

Luca Bianco, Nunzia Pina Cocchiaro, Sergio D’Avino, Eleonora Montieri, Giada Pollastro, Stella Giulia Puzone, Alessandra Sabatino

L’integrale secondo Liguori: quando la pasta racconta una nuova storia

C’è un filo invisibile che unisce Gragnano, città della pasta, al futuro del cibo sano e consapevole. Quel filo è fatto di storia, di sapienza artigiana, ma anche di nuove sfide, di marketing non convenzionale e – sorprendentemente – di QR code e guerrilla marketing. È lungo questo filo che si snoda il progetto “Le Integrali” del Pastificio Liguori, una delle aziende più antiche del settore agroalimentare italiano, fondata nel 1795.

Dal cuore della tradizione, uno slancio verso il futuro

Pastificio Liguori non è solo un marchio: è un patrimonio culturale. Da oltre due secoli produce pasta secca di alta qualità con metodi lenti, grano duro 100% italiano e trafilatura al bronzo. Negli ultimi anni, però, l’azienda ha saputo rinnovarsi senza perdere la propria identità: blockchain per la tracciabilità, packaging FSC, energia fotovoltaica. Il tutto mantenendo una promessa chiara: un prodotto buono, trasparente e responsabile. È in questa direzione che nasce “Le Integrali”, la nuova linea di pasta integrale progettata per un pubblico sempre più attento a ciò che mangia, ma anche a come viene prodotto e comunicato ciò che consuma.

L’integrale che non fa rinunce

Chi ha detto che la pasta integrale debba essere un compromesso? Con “Le Integrali”, Liguori punta a ribaltare lo stereotipo. La nuova linea mantiene tutti i benefici della versione integrale – più fibre, indice glicemico moderato, maggior apporto di micronutrienti – ma senza sacrificare gusto e texture. La promessa è chiara, ed è racchiusa nel pay-off scelto: “Integrale è buona uguale”. Ma non è solo questione di gusto. Ogni confezione è realizzata in carta riciclabile, stampata con

inchiostri sostenibili, e dotata di QR code che consente al consumatore di esplorare l’intera filiera, oppure – con un tocco di tecnologia – di attivare un timer digitale per la cottura perfetta. Un piccolo gesto quotidiano trasformato in un’esperienza digitale.

Quando il marketing diventa esperienza

Per comunicare questa nuova visione, Liguori ha scelto una strada inusuale: il guerrilla marketing. Tre campagne esperienziali, creative e identitarie sono state ideate per coinvolgere il pubblico ben oltre la pubblicità tradizionale.

“La Tavolata Liguori” porterà nelle piazze italiane una lunga tavola imbandita, dove persone comuni potranno sedersi insieme e gustare la nuova pasta. Un’azione semplice ma potente, che restituisce al cibo il suo ruolo sociale e culturale. “Nudo Integrale”, invece, punta sull’effetto sorpresa: installazioni urbane misteriose, con un invito spiazzante e ironico (“QUI Nudo integrale”), che svelano solo a chi osa avvicinarsi una confezione di pasta, protagonista assoluta. Un mix di curiosità, estetica e valore simbolico: essere “nudi” come sinonimo di trasparenza. Infine, “Una storia raccontata dal vento”, una brand activation sviluppata con la Federazione Italiana Vela. Perché? Perché a Gragnano è il vento, da sempre, ad accompagnare l’essiccazione naturale della pasta. Lo stesso vento che gonfia le vele dei giovani atleti sponsorizzati da Liguori in vista dell’America’s Cup 2027 a Napoli. Una metafora perfetta di movimento, libertà e italianità.

Una visione che parla al consumatore di oggi (e di domani)

L’integrale Liguori non è solo un prodotto: è un messaggio. Racconta che si può innovare senza dimenticare le radici, che la sostenibilità può essere concreta, che la tradizione può farsi digitale. E soprattutto, che un’azienda storica può ancora stupire, emozionare, creare cultura. È un invito a guardare la pasta non solo come alimento, ma come atto culturale. Un gesto quotidiano, sì, ma ricco di scelte: per la salute, per l’ambiente, per il gusto. E allora sì, “integrale è buona uguale”. Ma è anche molto di più.

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