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Gli effetti del Covid-19 sui bilanci d’esercizio al 31 dicembre 2020 e sulla revisione dei conti

Gli effetti della pandemia sui bilanci d’esercizio

Il Project Work è finalizzato a mostrare gli effetti sui bilanci di esercizio chiusi al 31 dicembre 2020 e sulla revisione dei conti a seguito dello shock economico causato dall’emergenza sanitaria da Covid-19. Nell’individuare come si sono modificate e intensificate le procedure di revisione sono stati analizzati i principali decreti-legge emanati dal Governo italiano, atti a sostenere la liquidità delle imprese e garantire una copertura dei costi fissi delle stesse.

Il Decreto Cura Italia

Il decreto-legge 17 marzo 2020 n. 18 introduce una moratoria straordinaria volta ad aiutare le piccole-medie imprese attraverso la sospensione delle rate di finanziamenti e dei contratti di leasing. In aggiunta, tutte le imprese, che sono state soggette a riduzione o chiusura dell’attività aziendale, possono ricorrere alla cassa integrazione guadagni in deroga.   

Il Decreto Liquidità

L’art. 7 del decreto-legge 8 aprile 2020 n. 23, ha l’obiettivo di differenziare le imprese che hanno perso il requisito di continuità prima dell’emergenza sanitaria da quelle che invece lo hanno perso con l’arrivo dell’emergenza. Solo nel secondo caso viene data la possibilità di continuare ad operare in regime di continuità aziendale, rispettando i principi di valutazione previsti dall’art.2423-bis comma 1 del c.c.
Per tutelare la prosecuzione dell’attività, è data la possibilità alle imprese che chiudono in perdita gli esercizi al 31 dicembre 2020, di non applicare i meccanismi di riduzione obbligatoria del capitale sociale e di scioglimento delle società di capitali.  

Il Decreto Rilancio

Il decreto-legge del 19 maggio 2020 n.34 prevede l’esonero dall’obbligo di versamento del saldo IRAP 2019 e del primo acconto IRAP 2020. Tale deroga vale per tutti i contribuenti che, nel periodo d’imposta precedente a quello in corso, alla data del 19 maggio 2020 abbiano conseguito ricavi o compensi per un importo inferiore a 250 milioni di euro. 

Il Decreto Agosto

Il decreto-legge del 14 agosto 2020 n.104 introduce l’ipotesi di effettuare una rivalutazione civilistica priva di oneri fiscali, al fine di permettere alle aziende di rafforzarsi dal punto di vista patrimoniale senza la necessità di pagare un’imposta sostitutiva. È possibile, però, rivalutare i beni anche fiscalmente pagando un’imposta ridotta pari al 3% del maggior valore. Possono essere oggetto di rivalutazione sia i beni aziendali costituenti immobilizzazioni (materiali e immateriali), sia le partecipazioni in imprese collegate e controllate. In sede di conversione, il decreto Agosto ha dato la possibilità di sospendere, nel bilancio redatto in base ai principi contabili nazionali, gli ammortamenti annuali dei beni materiali e immateriali. 

Analisi degli effetti della pandemia sui bilanci al 2020 di due aziende sulla base dei principi ISA Italia

In seguito alla disamina delle fonti normative, si sono approfonditi i principali ISA Italia che hanno guidato il revisore ad esprimere un giudizio circa il bilancio d’esercizio e a verificare la veridicità, la chiarezza e la correttezza dello stesso: ISA 570-Continuità aziendale; ISA 700-Formazione del giudizio e relazione di bilancio; ISA 705-Modifiche al giudizio nella relazione del revisore indipendente;  

Per una più lineare comprensione degli effetti che hanno avuto le misure adottate dalle istituzioni sui bilanci delle imprese, si è condotta un’analisi empirica di due casi aziendali. L’obiettivo dell’elaborato è, quindi, quello di evidenziare come si siano modificate e arricchite le procedure di revisione,  attraverso lo studio di un’azienda operante nel settore della componentistica e un’altra attiva nel comparto fast fashion.
Dall’analisi dei due casi aziendali, è emerso che:

  • La Società X S.p.A. è un esempio di come il Covid-19 si sia rivelato in modo asimmetrico all’interno dello stesso settore, infatti, sebbene il comparto della componentistica sia stato uno di quelli maggiormente colpiti dalla crisi, la società ha registrato comunque un incremento dei ricavi per aver diversificato le proprie attività.
    Tali circostanze hanno portato gli Amministratori a rivedere il piano industriale 2020, che prevedeva una riduzione del 20% del volume d’affari rispetto al 2019 in linea con il rallentamento dell’andamento economico generale, a favore di un nuovo piano 2021-2025 con il quale hanno ipotizzato un incremento del fatturato. 
    Dall’analisi dello Stato Patrimoniale riclassificato si evidenzia che: 

    • L’attivo circolante al netto del passivo circolante e delle poste finanziarie al 31 dicembre 2020 è incrementato rispetto al 2019. Tale aumento è giustificato da uno sviluppo della società che ha provveduto ad incrementare sia i crediti commerciali sia le rimanenze in magazzino; 
    • Posizione finanziaria netta pari a -2.114€ e rappresenta un indebitamento finanziario netto. Si registra infatti un incremento delle disponibilità liquide a fronte di un significativo incremento del flusso finanziario derivante dall’attività di finanziamento, ma la liquidità ottenuta non è stata tale da compensare un minor decremento dei debiti per il ricorso alla moratoria straordinaria e per finanziare le variazioni del capitale circolante netto.  
    • Un reddito netto ampiamente positivo con un incremento del 97,61% rispetto all’anno precedente;

Il revisore ritiene, quindi, appropriate le conclusioni degli Amministratori circa la capacità della società di continuare ad operare come un’entità in funzionamento.  Inoltre, la relazione di revisione 2020 non prevede più il richiamo di informativa dal momento in cui i risultati ottenuti dalla Società non sono riconducibili ad eventi straordinari, il Covid-19 ha solo portato ad un miglioramento della redditività dovuto ad una parziale riduzione dei costi.

  • La Società Y S.p.A. appartiene al settore del fast fashion, duramente colpito dalla crisi a causa delle frequenti misure restrittive governative che hanno portato alla chiusura di molti punti vendita.                 Tenuto conto della situazione di incertezza, gli Amministratori hanno deciso nel corso del 2020 di riformulare le assunzioni riepilogate nel piano industriale 2020-2025 al fine di adottare le misure volte al contenimento dei costi e al sostentamento delle risorse finanziarie. 

In primo luogo, dall’analisi dello Stato Patrimoniale riclassificato si evincono: 

  • L’attivo circolante al netto delle passività circolanti e delle poste finanziarie nel 2020 è in crescita rispetto al 2019 per l’aumento delle rimanenze di magazzino legato alle ripetute interruzioni dell’attività commerciale e per l’incremento dei depositi bancari a seguito dell’accensione di finanziamenti per ottenere liquidità per far fronte all’emergenza; 
  • Decremento dei crediti commerciali rispetto all’anno precedente in relazione alla generale riduzione del fatturato; 
  • Rivalutazione di due fabbricati ai sensi del D.L. n.104/2020 e una svalutazione integrale di cespiti perché divenuti inutilizzabili a seguito della chiusura dei punti vendita; 
  • Posizione finanziaria netta pari a -45.478.€. Nonostante nell’anno le disponibilità liquide siano aumentate di circa il 91%, la società ha acceso finanziamenti per 66 milioni, determinando un indebitamento superiore rispetto alla liquidità posseduta; 
  • Covenant Holiday per tutto il 2020: la società non è tenuta ad onorare gli obblighi collegati alle risultanze contabili (covenant). 

Il Conto Economico riclassificato permette di indagare le cause che hanno portato la società a registrare un utile netto negativo per 22 milioni. Si rileva che: 

  • L’EBITDA è pari a 4.003.482€ (74% inferiore rispetto al 2019) e riflette la riduzione significativa dei ricavi subita dalla società a causa delle restrizioni governative ma garantisce, comunque, un buon andamento della gestione caratteristica; 
  • L’EBIT è pari a -19.589€ e risulta negativo nonostante la riduzione degli ammortamenti, a causa delle svalutazioni straordinarie di immobilizzazioni materiali e dei crediti. 

Dallo studio condotto sul bilancio il revisore ha emesso un giudizio senza rilievi, sebbene si avvalga della facoltà di inserire nella relazione sulla revisione il richiamo di informativa con riferimento: 

  • Ai paragrafi “Premessa”, “Fatti di rilievo verificatisi nel corso dell’esercizio” e “Continuità aziendale” della Nota Integrativa che descrivono gli eventi straordinari causati dal Covid-19; 
  • Al paragrafo “Fatti di rilievo verificatisi nel corso dell’esercizio” in cui si spiegano le modalità di applicazione delle deroghe sulla rivalutazione dei beni e sulla sospensione degli ammortamenti.  

Le scelte che hanno portato il revisore ad esprimere un giudizio senza rilievi sono da collegare all’equilibrio finanziario di cui godeva l’impresa prima del Covid-19 e alle prospettive future che hanno ad oggetto l’espansione dei canali di vendita e il miglioramento delle performance aziendali.  

Conclusioni

Nonostante le due società analizzate partissero dalla medesima situazione economico-finanziaria nel 2019, la pandemia da Covid-19 ha portato a ripercussioni economiche differenti sulle stesse: la società X ha colto come opportunità il mutamento del contesto esterno, la società Y è stata investita dalle conseguenze negative della crisi pandemica. Sulla base di tali circostanze, il revisore ha ritenuto necessario inserire un richiamo di informativa per la società Y, come avvenuto nel 2019, sulla continuità aziendale mentre ciò non è accaduto per la società X per le strategie implementate dagli amministratori e le prospettive positive di cresciuta futura. 
Il clima di incertezza generale, in cui verte l’economia italiana, non permette attualmente di sostenere che le conseguenze negative provocate dalla crisi sanitaria si limitino ai bilanci 2020, così come non si può affermare che le società che hanno ottenuto risultati positivi non possano risentire in futuro delle ripercussioni generate dall’attuale contesto aleatorio. 

di Carlo Fiorito de Falco, Roberta Menichini, Carla Paduano, Fabio Simeone, Giustina Sparano e Giuseppe Pio Talarico 

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